Dopo Roma, il video di Whatsap ci ha portati a Carate-Brianza
Ennesima soddisfazione per noi ragazzi della redazione del Blog Fuori dal Comune. Il nostro video “Whatsapp e i sette peccati capitali”, già vincitore del concorso “Crescere Insieme con Whats’ up”, promosso dalla Provincia di Gorizia lo scorso anno, ha ricevuto un altro importante riconoscimento al TimeLine Film Festival 2017 di Carate-Brianza.
Come il successo ottenuto a Gorizia
ci ha permesso di andare a Roma per ricevere il riconoscimento ufficiale nelle
sedi del Ministero dell’ Istruzione e del Senato, così lo scorso maggio alcuni di
noi sono stati inviati sul territorio milanese per assistere alla premiazione
nell’ ambito del citato contest cinematografico.
Alla rassegna internazionale della cittadina
brianzola, che ha raggiunto la nona edizione, partecipano ogni anno migliaia di
filmati provenienti da tutta Europa e oltreoceano, il cui contenuto spazia da
riflessioni su tematiche sociali e d’ attualità a temi meno impegnati. Vario è
pure il format: si passa da normali cortometraggi a prodotti d’animazione.
Anche per la corrente edizione,
alla quale ha partecipato l’ ISIS Magrini Marchetti per la terza volta, la
qualità e i messaggi degli elaborati viaggiavano ad un alto livello e la
provenienza estera era notevole: Spagna, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti,
Iran e Iraq. Su 2836 elaborati solo una ventina di video è stata selezionata
per la fase finale, tra cui il nostro, che ha raggiunto il gradino più alto del
podio nella sezione “Targa CoReCom Lombardia” per la sottile ma efficace ironia
di cui è intrinseca la parodistica versione di un Dante alle prese con le nuove
tecnologie.
L’esperienza nell’ambito del
TimeLine è stata sicuramente a “360 gradi”, non solo per la vittoria al concorso,
ma anche per l’ottima accoglienza che i ragazzi, gli insegnanti e le famiglie
ospitanti dell’ IIS “Leonardo da Vinci” di Carate-Brianza hanno infuso a noi studenti
ospitati, il tutto contornato da un allegro arcobaleno di lingue che si sono
messe a confronto in un clima di familiarità e di festosità.
di Andrea di Lenardo (3Als)
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